Sensitivita' e Cartomanzia

Spesso le persone che decidono di contattarmi mi chiedono se sono una "sensitiva"
Vediamo quindi di chiarire il legame misterioso che lega la Cartomanzia e Sensitività, ricordando che la cartomanzia e' fondamentalmente divinazione, cioè l'arte di predire il futuro, di conoscere il passato di sapere il presente.
La Sensitività invece e' una capacita' individuale, spontanea e paranormale che puo' essere sviluppata e presente in modo diverso in ognuno di noi.
Essa si può manifestare in modi diversi: premonizioni, visioni, sensazioni. E' spontanea e non può essere indotta.
E' una percezione di cose, eventi persone, influenze, che non si possono comandare ne giungono a comando.
Il cartomante e' essenzialmente una persona Sensibile, magari in modo più spiccato ed accentuato di altre, usa le carte per stimolare e canalizzare la sua percezione extrasensoriale.
Senza la sensibilita' le carte sono solo un mazzo; tutto e' intrinseco nella sensibilita' che se estrema diventa sensitivita'.


Non e' necessario quindi che un cartomante sia un sensitivo, ma e' fondamentale che sia sensibile.
Se poi una estrema sensitivita' si accomuna ad un ottima conoscenza e capacita' nell'interpretazione delle carte, abbiamo il massimo del risultato.
Attenzione pero', perche' di persone con una sensitivita' reale ed estrema ne esistono davvero molto poche.
Ma allora tutti possono leggere i Tarocchi?
La risposta e' si! Sempre che non confondiamo la sensitivita' e la sensibilita', con l'abilita' di interpretare le stese e le singole carte.
Ognuno di noi senza saperlo, puo' essere sensitivo e trovare nella cartomanzia il mezzo per esprimerla e svilupparla.
Il cartomante sensitivo, che impegna cioe' la sua estrema sensibilita' nella lettura dei Tarocchi, si riconosce anche della moderazione con cui offre consulti.
La divinazione, quando non si basa sulla semplice interpretazione di simboli e stesure richiede un ingente impegno di energie è quindi impossibile poter eseguire tanti consulti nel corso di una giornata.
Inoltre non raccontano, bugie, non crea dipendenza ne sconforto; al contrario cerca sempre di stimolare le potenzialita' del consultante cercando di renderlo autonomo incoraggiandolo in qualsiasi situazione, non si sostituisce al consultante e non e' presuntuoso.
L'umiltà, l'ascolto e l'amore sono gli ingredienti necessari per essere un buon cartomante ed esplicare così al meglio sia la sensitivita' quando c'e', che l'innata sensibilità.
Se l'argomento vi interessa e vorreste approfondirlo, vi consiglio questa lettura.

SIAMO TUTTI SENSITIVI ,Manuela Pompas
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